giovedì 30 aprile 2020

Spinoza e l'illusione della libertà STEP #12

Baruch Spinoza
Baruch Spinoza nacque ad Amsterdam nel 1632. La sua opera principale fu "Ethica ordine geometrico demonstrata" (etica dimostrata secondo l'ordine geometrico). L'opera venne terminata nel 1674, ma Spinoza rimandò la sua pubblicazione per evitare che venisse condannata dalla Chiesa. Venne pubblicata nel 1677 dopo che egli morì nello stesso anno, a soli 44 anni, in un volume di opere postume.

Ethica
Secondo Spinoza nella natura tutto ha una causa: ogni avvenimento, psichico o fisico, è determinato da una circostanza antecedente. Per il filosofo, sia mente che corpo sottostanno alla necessità, rispondendo

"a un solo e medesimo ordine, a una sola e medesima connessione di cause"
(B. Spinoza, Etica, II, prop. 7, scolio)

In questa visione la libertà, intesa come volontà libera, è inverosimile: sarebbe una causalità dal nulla, determinerebbe cioè una concatenazione di avvenimenti, ma non sarebbe essa stessa determinata da un fatto antecedente:

"La volontà non può essere chiamata causa libera, ma soltanto necessaria. [...] Ciascuna volizione non può esistere, nè essere determinata ad agire, se non sia determinata da un'altra causa e questa a sua volta da un'altra, e così di nuovo all'infinito; e perciò [la volontà] non si può dire causa libera, ma soltanto necessaria, o coatta."
(B. Spinoza, Etica, I, prop. 32)

L'illusione di libertà, per Spinoza, è dovuta al fatto che non si conoscono le cause che determinano una scelta, quindi appare libero un fatto le cui cause siano ignorate. Per quanto riguarda il funzionamento del corpo, secondo Spinoza, attraverso la conoscenza dei meccanismi naturali, è possibile scoprire in anticipo ciò che all'apparenza sembra una scelta libera:

"Nessuno, [...] fino adesso, ha conosciuto la struttura del Corpo tanto accuratamente da poter spiegare tutte le sue funzioni, per non dire che [...] i sonnambuli durante il sonno fanno moltissime cose che non oserebbero fare da svegli; il che mostra a sufficienza che lo stesso Corpo, in base alle sole leggi della natura, è capace di molte cose di cui la sua stessa Mente si stupisce [...]. Donde segue che gli uomini, quando dicono che questa o quella azione del Corpo trae origine dalla Mente che esercita il proprio dominio sul Corpo, non sanno quel che dicono e non fanno altro che confessare con parole speciose di ignorare, senza meravigliarsene, la vera causa di quell'azione. [...] Tanto la decisione della Mente quanto l'appetito e la determinazione del Corpo sono contemporanei per natura, o piuttosto sono una sola e stessa cosa, che chiamiamo decisione [libera] quando è considerata sotto l'attributo del Pensiero e si esplica per mezzo di esso, e chiamiamo determinazione [necessitata] quando si considera sotto l'attributo dell'Estensione e si deduce dalle leggi del movimento e della quiete."
(B. Spinoza, Etica, III, prop. 2, scolio)

Dunque le scelte della mente sono dovute a una necessità naturale che però non può essere compresa:

Sigillo che Spinoza apponeva in calce alle sue lettere
"Il bambino crede di desiderare liberamente i latte, il fanciullo rissoso la vendetta, e il timido la fuga. L'ubriaco crede di dire di sua libera spontaneità quelle cose che poi da sobrio preferirebbe aver taciuto. Così il delirante, il chiacchierone e molti altri di simil risma credono di agire di libera iniziativa, anzichè di essere trasportati da un impulso. E poichè questo pregiudizio è innato in ogni uomo è difficile liberarsene."
(B. Spinoza, Epistolario, LVIII)

L'argomento della libertà individuale illustrato da Spinoza è in qualche modo collegato agli avanzamenti delle neuroscienze, che sembrano sostenere che il comportamento umano non sia del tutto libero. Infatti il neurofisiologo statunitense Benjamin Libet nel 1979 ha messo in evidenza per primo che la corteccia cerebrale si attiva per determinare un'azione volontaria otto decimi di secondo prima che l'individuo ne sia conscio. Ciò dimostra che non sarebbe la persona a prendere la decisione, ma un meccanismo nel suo tessuto cerebrale che anticipa la scelta stessa: questo è in accordo con ciò che afferma Spinoza, cioè che poter decidere liberamente è un'illusione.

"Sebbene le cose stiano in modo da non lasciare alcun motivo di dubbio, credo tuttavia che a stento gli uomini possano essere indotti a considerarle con equità [...] tanto fermamente sono persuasi che al solo cenno della Mente il Corpo ora si muove ora sta fermo e che fa moltissime cose che dipendono dalla sola volontà della Mente."
(B.Spinoza, Etica, III, prop. 2, scolio)

Considerando poi la molteplicità di scelte possibili, determinate da altrettanti contatti "cerebrali", determinati da altrettante cause, il tutto diventa un complesso insieme di eventi concatenati: troppi per giungere a definire il motivo di una scelta. 
Si tratta di una concatenazione praticamente impossibile da ricostruire: dire di avere preso una decisione casualmente è perciò dovuto al fatto che le relative cause restano sconosciute, rimandando così al pensiero di Spinoza, ponendo l'accento sull'illusorietà della libertà e sul fatto che essa, sempre secondo il pensiero del filosofo, possa essere identificata con l'ignoranza scientifica.

Fonte:
Libro di filosofia: "L'ideale e il reale 2" - Nicola Abbagnano e Giovanni Fornero - Paravia Pearson

domenica 26 aprile 2020

Pandemia COVID-19 STEP #11

Illustrare il termine "determinismo" all'interno dell'emergenza  dovuta alla pandemia COVID-19 fa pensare innanzitutto all'enorme importanza della ricerca in campo medico e scientifico.
La futura disponibilità di vaccini e la messa a punto di terapie che risultino sempre più efficaci potrà determinare una nuova normalità a cui si potrà arrivare appunto grazie all'avanzamento della ricerca.
Determinare la disponibilità di soluzioni come vaccini e nuove cure potrà fare la differenza nel mondo migliorando la qualità vita.
La medicina e la ricerca in campo medico-scientifico sono discipline in continua evoluzione e in fase di scoperta: a differenza di alcuni altri campi della scienza nei quali i fenomeni studiati sono già definiti, qui si possono verificare problematiche nuove e differenti tali da richiedere sempre nuovi approcci.
Si tende quindi a migliorare le terapie esistenti e sarà sempre necessario ricercare nuovi vaccini e ulteriori cure in caso di nuove patologie.
In questo senso si può parlare di rapporto causa-effetto vedendo la malattia come una causa che genera una reazione portando i medici e gli scienziati alla realizzazione di nuove cure e vaccini o, più in generale, alla ricerca di soluzioni innovative.

domenica 19 aprile 2020

Determinismo e film STEP #10

MONDO DETERMINATO O CASUALE?


In questa sequenza di "Segnali dal futuro", diretto da Alex Proyas e interpretato da Nicolas Cage, viene espresso il concetto di determinismo in relazione alla nascita, casuale o determinata, del Sistema Solare e alla conseguente nascita della vita sulla Terra, in cui ogni evento può essere preciso e definito per un determinato scopo oppure può essere costituito da una serie di coincidenze casuali.

E' un thriller fantascientifico apocalittico in cui viene messa in evidenza la contrapposizione tra determinismo e casualità. 
E' possibile, conoscendo avvenimenti futuri, alterarli? Le cose avvengono per un determinato motivo o sono completamente casuali?
Alla fine del film, in un finale del tutto inaspettato, ci sarà la risoluzione di questo dubbio secondo il punto di vista del regista.
Trailer del film: https://www.youtube.com/watch?v=-oTGFSOvoUI


LA SCELTA GIUSTA


In questa sequenza di "Mr. Nobody", scritto e diretto da Jaco Van Dormael e interpretato da Jared Leto, viene spiegato come una scelta possa inevitabilmente determinare il futuro. Infatti a fronte di possibili scelte differenti potrebbero essere determinati altrettanti futuri differenti.


Il determinismo in un quadro STEP #09

Vittorio Piscopo - Ingranaggi - 1989
Quest'opera di Vittorio Piscopo, che appartiene alla corrente del futurismo partenopeo, rappresenta degli ingranaggi che rimandano al meccanicismo e al determinismo, infatti gli ingranaggi sono tutti collegati tra loro e, a partire da una causa iniziale, il primo ingranaggio si muove dando luogo al movimento di tutti gli altri in sequenza, fino a giungere all'ultimo che produce un effetto nel funzionamento di un meccanismo, richiamando la concatenazione degli eventi e il rapporto causa-effetto.

Il rapporto causa-effetto nel Timeo di Platone STEP #08

File:Plato Silanion Musei Capitolini MC1377.jpg
Platone
La concezione di causa-effetto, può essere trovata nei Dialoghi di Platone, nel Timeo, scritto intorno al 360 a.C.:

"Tutto ciò che è generato si genera necessariamente per una causa: infatti per ogni cosa è impossibile generarsi senza una causa".
(Timeo, 28 a)


Questa frase esprime il concetto secondo il quale: "Ciò da cui e per cui una cosa è". (Treccani)
Quindi questa espressione presente nel Timeo si collega al determinismo perchè tratta della causalità dovuta al rapporto causa-effetto che si riferisce a tutta la realtà, nella quale un avvenimento ha la facoltà di generarne un altro.

Testo completo del Timeo:


sabato 11 aprile 2020

Il determinismo teologico nella "Divina Commedia" STEP #07

La "Commedia", successivamente chiamata "Divina" da Boccaccio, è un poema scritto da Dante Alighieri in lingua volgare durante gli anni del suo esilio, a partire dal 1306; Dante pubblicò l'Inferno nel 1314, il Purgatorio nel 1315 e il Paradiso venne pubblicato dopo la sua morte.

Dante e il suo poema
Domenico di Michelino
1465

Nei seguenti passi della "Divina Commedia" emerge il determinismo teologico che sostiene che gli avvenimenti si verificano in modo determinato dalla volontà divina. 

Canto 2 Inferno - versi da 10 a 114
Si tratta della seconda sezione di questo canto nella quale Dante dopo aver posto delle domande a Virgilio gli chiede perchè gli è stato concesso di fare questo viaggio che in passato era stato permesso solo ad Enea e San Paolo, temendo che sia contrario alla volontà divina e che possa costituire espressione di superbia. Virgilio risponde di non temere perchè il suo viaggio è voluto da Dio e sono intervenute tre donne benedette per permetterlo, con la funzione di intercedere per Dante presso Dio: Beatrice, Santa Lucia e la Madonna.
Dante rassicurato accetta di seguire Virgilio in questo viaggio voluto da Dio.

Canto 3 Inferno - versi 94, 95, 96

"Caron, non ti crucciare:
vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare".

In questo passo Virgilio si rivolge a Caronte, demonio con il compito di traghettatore infernale, dicendogli di lasciar passare Dante in virtù dell'immutabile volere divino.

Canto 3 - La barca di Caronte
Giovanni Stradano
1587

Il flusso degli avvenimenti ne "Il fu Mattia Pascal" STEP #06

Luigi Pirandello
Il fu Mattia Pascal dello scrittore siciliano Luigi Pirandello fu pubblicato nel 1904 in puntate e appartiene alla poetica dell'umorismo.

BREVE TRAMA
Il "fu Mattia Pascal" si trova nella biblioteca del suo paese e decide di scrivere la sua storia.
Descrive brevemente la sua infanzia, la sua gioventù e il suo matrimonio.
A causa dell'asfissiante vita domestica scappa al casinò di Montecarlo e vince un'ingente somma di denaro, ma nel corso del viaggio di ritorno, leggendo il giornale, apprende la notizia della sua morte. 

"Fremevo. Finalmente il treno s'arrestò a un'altra stazione. Aprii lo sportello e mi precipitai giù ,con l'idea confusa di fare qualche cosa, subito: un telegramma d'urgenza per smentire quella notizia.
Il salto che spiccai dal vagone mi salvò: come se mi avesse scosso dal cervello quella stupida fissazione, intravidi in un baleno... Ma sì! la mia liberazione la libertà una vita nuova!
Avevo con me ottantaduemila lire, e non avrei più dovuto darle a nessuno! Ero morto, ero morto: non avevo più debiti, non avevo più moglie, non avevo più suocera: nessuno! libero! libero! libero! Che cercavo di più?
Pensando così, dovevo essere rimasto in un atteggiamento stranissimo, là su la banchina di quella stazione. Avevo lasciato aperto lo sportello del vagone. Mi vidi attorno parecchia gente, che mi gridava non so che cosa; uno, infine, mi scosse e mi spinse, gridandomi più forte: 
- Il treno riparte!
- Ma lo lasci, lo lasci ripartire, caro signore! - gli gridai io, a mia volta. - Cambio treno!"
(Il fu Mattia Pascal, capitolo VII)

Sceglie così di non tornare al suo paese e di assumere una diversa identità e stabilisce di chiamarsi Adriano Meis.
Effettua vari viaggi per giungere poi a Roma dove si innamora  di Adriana, la figlia del proprietario della pensione dove soggiorna.
Alla fine però è costretto ad abbandonare questa vita perchè non avendo un'identità riconosciuta non può avere un futuro con Adriana e la vita libera che voleva non è realizzabile.
Inscena così un suicidio e torna al suo paese. 
Una volta ritornato si rende conto che per lui ormai non è più possibile ritornare alla sua vita precedente e quindi si ritira a vivere all'interno della biblioteca del paese impersonando il "fu Mattia Pascal".

COMMENTO
Decalcomania, uno degli ultimi lavori di René Magritte
Decalcomania - Renè Magritte
Questo romanzo si collega al determinismo in quanto Mattia Pascal è soggetto al flusso di avvenimenti della sua vita.
I cambiamenti che mette in atto sono dovuti inizialmente alla vincita ottenuta al casinò e poi le sue scelte successive, la prima delle quali è quella di cambiare treno, condizionano la sua esistenza producendo effetti irreversibili. Infatti egli alla fine non può più essere nè Mattia Pascal, in quanto aveva scelto di non rivelare che la sua morte non era avvenuta realmente, nè Adriano Meis, il quale risulta essere una persona inesistente. 
Quindi il protagonista sceglie di non essere nemmeno più questo personaggio, non gli resta perciò che essere il "fu Mattia Pascal", ritrovandosi senza una reale identità a causa della concatenazione di scelte effettuate durante la sua vita.

domenica 5 aprile 2020

Il determinismo in un messaggio pubblicitario STEP #05



In questo spot pubblicitario di Edison, la società energetica espone una scelta consapevole per quanto riguarda il tipo di energia utilizzata. Inoltre la presenza dell'orsetto polare pone questa scelta nel contesto più generale della salvaguardia dell'ambiente, che può essere determinata tramite scelte mirate.

Il mito di Er STEP #04

Il mito di Er è stato scritto dal filosofo greco Platone e fa parte della sua opera "La Repubblica".

RIASSUNTO DEL MITO

Repubblica (ii, iii, iv). traduzione e commento di giuseppe ...
Platone - La Repubblica
Il mito racconta di Er il quale, quando stava per venire bruciato sulla pira funebre dopo essere caduto in battaglia, si risvegliò e descrisse quanto aveva visto nell'aldilà.
Si era ritrovato dove i giudici delle anime le analizzavano per decidere se fossero destinate al cielo o sotterra e per infliggere loro castighi o per premiarle, ed essi gli intimarono di osservare tutto ciò per poterlo riferire in seguito.
Le anime dopo alcuni giorni arrivavano nel luogo dove si trovava la dea Ananke, madre delle tre Moire: Cloto, Lachesi e Atropo che erano accanto a lei.
Le anime si presentavano a Lachesi una alla volta e questa tra numerosi destini ne sorteggiava alcuni tra i quali le anime dovevano scegliere il futuro tipo di vita mortale. 
In seguito Lachesi attribuiva a ciascuna anima il daimon per far sì che si realizzasse l'esistenza decisa; poi Cloto ne consolidava la sorte e Atropo faceva sì che divenisse immodificabile.
Giunte infine al fiume Lete tutte le anime, tranne Er, dovettero berne l'acqua che da l'oblio.
Durante la notte attraverso un terremoto le anime si ritrovarono catapultate nella nuova esistenza, mentre Er si destò sul rogo funebre e potè spiegare come sia possibile vivere in modo giusto e saggio sia nella vita terrena che nell'aldilà grazie ai ricordi dell'esistenza passata.


COLLEGAMENTO CON IL DETERMINISMO
Platone in questo mito esprime il concetto di una scelta che avviene in misura determinata e con possibilità determinate: tale scelta è pertanto limitata e condizionata. Infatti questo mito racconta come le anime debbano scegliere il tipo di vita al quale sarà legata la loro esistenza futura dopo l'incarnazione.
File:Bernardo Strozzi Le tre Parche.jpg - Wikipedia
Le tre Parche - Bernardo Strozzi
Le tre Moire Cloto, Lachesi e Atropo sono così raffigurate nell'arte: Cloto con un fuso, Lachesi con una sfera che determina il destino e Atropo con una bilancia e delle forbici per recidere la vita. E' appunto attraverso un filo che esse determinano per i mortali il destino e, dalla nascita alla morte, la durata della loro esistenza, la prima filando la tela della vita (presente), la seconda avvolgendo il filo al fuso (passato) e la terza tagliandolo (futuro).
E' la Moira Lachesi ad esprimere il concetto secondo il quale ognuno effettua la sua scelta di cui la divinità non è responsabile: 


"La virtù è libera a tutti; ognuno ne parteciperà più o meno a seconda che la stima o la spregia. Ognuno è responsabile del proprio destino, la divinità non ne è responsabile".
(Repubblica, X)

Si tratta però di una scelta con delle limitazioni, perchè si basa sia su quelle che sono le tipologie di vita oggettivamente a disposizione, che sul motivo della scelta stessa, in quanto come sostiene Platone: "La maggior parte delle anime sceglie secondo la consuetudine della vita precedente".
In questo mito viene quindi descritta una scelta condizionata da opportunità e ragioni determinate. Infatti le opportunità di scelta sono quantitativamente limitate e le ragioni che portano alla scelta stessa, tra cui il peso della vita passata, le limitano ulteriormente. Ciò da origine a una concezione di determinismo nella quale la determinazione dei mortali è influenzata da circostanze e situazioni che poi si riflettono sulle loro azioni.

Fonti: 
Grande dizionario enciclopedico - UTET

Immagine simbolo STEP #03


Pendolo di Newton
causa - effetto

Sintesi finale STEP #24

Creare questo blog è stato un po' come fare un viaggio attraverso il tempo, la cultura e anche la fantasia.  Per prima cosa sono state...