La "Commedia", successivamente chiamata "Divina" da Boccaccio, è un poema scritto da Dante Alighieri in lingua volgare durante gli anni del suo esilio, a partire dal 1306; Dante pubblicò l'Inferno nel 1314, il Purgatorio nel 1315 e il Paradiso venne pubblicato dopo la sua morte.
Dante e il suo poema Domenico di Michelino 1465 |
Nei seguenti passi della "Divina Commedia" emerge il determinismo teologico che sostiene che gli avvenimenti si verificano in modo determinato dalla volontà divina.
Canto 2 Inferno - versi da 10 a 114
Si tratta della seconda sezione di questo canto nella quale Dante dopo aver posto delle domande a Virgilio gli chiede perchè gli è stato concesso di fare questo viaggio che in passato era stato permesso solo ad Enea e San Paolo, temendo che sia contrario alla volontà divina e che possa costituire espressione di superbia. Virgilio risponde di non temere perchè il suo viaggio è voluto da Dio e sono intervenute tre donne benedette per permetterlo, con la funzione di intercedere per Dante presso Dio: Beatrice, Santa Lucia e la Madonna.
Dante rassicurato accetta di seguire Virgilio in questo viaggio voluto da Dio.
Canto 3 Inferno - versi 94, 95, 96
"Caron, non ti crucciare:
vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare".
In questo passo Virgilio si rivolge a Caronte, demonio con il compito di traghettatore infernale, dicendogli di lasciar passare Dante in virtù dell'immutabile volere divino.
Canto 3 - La barca di Caronte Giovanni Stradano 1587 |
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