martedì 2 giugno 2020

La causalità in Shopenhauer STEP #18

Arthur Schopenhauer
Arthur Schopenhauer nacque nel 1788 a Danzica; il suo pensiero fu principalmente influenzato da quello Kant.
Le sue opere non ebbero successo subito, ma solo verso la metà del 1800, periodo in cui l'Europa fu invasa da un'ondata di pessimismo; morì nel 1860 a Francoforte.
Schopenhauer pensa che la mente umana abbia una serie di forme a priori, concepite da Kant nel numero di dodici. Egli però introduce solo tre forme a priori: spazio, tempo e causalità. La causalità è l'unica categoria poichè tutte le altre si rifanno ad essa e poichè la realtà dell'oggetto si identifica nella sua azione causale su altri oggetti.
La causalità per Schopenhauer si manifesta in modo diverso in base al campo in cui opera mostrandosi come: 
  • principio del divenire, cioè come necessità fisica che ordina le relazioni tra gli oggetti naturali;
  • principio del conoscere, cioè come necessità logica che ordina le relazioni tra premesse e conseguenze;
  • principio dell'essere, cioè come necessità matematica che ordina le relazioni spazio-temporali e aritmetico-geometriche;
  • principio dell'agire, cioè come necessità morale che ordina le relazioni tra motivazioni e azioni.
Per Schopenhauer "materia" significa "azione causale", infatti la parola tedesca Wirklichkeit che vuol dire "realtà" deriva dal verbo wirken che vuol dire "agire".

Fonte: Libro di filosofia: "L'ideale e il reale 3" - Nicola Abbagnano e Giovanni Fornero - Paravia Pearson

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