domenica 29 marzo 2020

Origini del termine: tra fisica e filosofia STEP #02

La prima concezione del termine si può far risalire al pensiero del filosofo greco Democrito (460 a.C. - 370 a.C.), del filosofo greco Epicuro (341 a.C. - 270 a.C.) e del poeta latino Lucrezio (98 a.C. - 55 a.C.).

Ritratto di Democrito
Antoine Coypel
1692
Fondamentali in Democrito sono il materialismo e il meccanicismo, infatti secondo il suo pensiero la sostanza materiale complessiva dell'universo è eterna come anche il movimento, non può nè aumentare nè diminuire, perchè ciò comporterebbe una creazione dal nulla o una dissoluzione nel nulla che andrebbero contro il concetto secondo cui "nulla viene dal nulla e nulla torna al nulla" ovvero "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma". 
A seguito di queste teorie, l'atomismo è una delle prime forme di materialismo dell'antichità, una concezione per la quale la materia (che gli atomisti per primi intuirono fosse composta da atomi considerati indivisibili), con il vuoto, forma l'unica sostanza e l'unica causa delle cose. Parte integrante ne è il meccanicismo, dove il metodo meccanicistico o naturalistico definisce le cose in relazione alle cause che le producono. 
Il meccanicismo atomistico è anche un modello di causalismo o determinismo, cioè una teoria secondo la quale un insieme ben determinato di cause genera tutto ciò che accade nell'universo.

Epicuro
Secondo Epicuro la fisica deve essere materialistica, ciò significa eliminare l'esistenza di anime o fondamenti spirituali, e meccanicistica, cioè servirsi nell'illustrazione delle teorie solamente del moto dei corpi. Epicuro colloca le fisica di Democrito, che fa uso di queste due teorie, come base del proprio modello di illustrazione della realtà, con alcune variazioni.
Per Epicuro, come anche per Democrito, nulla viene dal nulla e vi sono corpuscoli indivisibili (atomi) di cui ogni corpo è formato che si muovono del vuoto, ma concepisce in più il concetto del clinàmen (deviazione).
Il clinàmen, che nell'atomismo consiste nello spostamento libero degli atomi rispetto al loro percorso, da cui deriva il principio di casualità, realizza l'unico fatto naturale non soggetto a necessità e "spezza le leggi del fato" come espresso da Lucrezio.
La teoria del clinàmen è concepita tra l'altro per motivi etici, poichè il presupposto della casualità crea una componente di indeterminazione in accordo con l'umana libertà di agire, quando invece la fisica atomistica, in contraddizione a ciò, porta al determinismo. 


Lucrezio
Lucrezio, nel suo trattato "De rerum natura", espone la filosofia epicurea, che nella metà del primo secolo a.C. era molto diffusa nella civiltà romana. E' intenzione di Lucrezio diffonderla maggiormente, nella certezza che solo tale filosofia sia in grado di garantire all'umanità la risoluzione dei suoi problemi esistenziali.
Epicuro costituisce la fonte principale di Lucrezio, infatti nel proemio del "De rerum natura", dopo l'inno a Venere, si ha il famoso passo dedicato all'elogio dello stesso Epicuro.
Questo trattato in prosa è composto da sei libri di cui il primo contiene la teoria degli atomi, mentre il secondo spiega come avvengano il movimento e le combinazioni degli atomi, rese possibili dal clinàmen.

Fonti:
Libro di filosofia: "L'ideale e il reale 1" - Nicola Abbagnano e Giovanni Fornero - Paravia Pearson
Libro di latino: "Latina 1" - Giovanna Garbarino e Lorenza Pasquariello - Paravia Pearson

Nessun commento:

Posta un commento

Sintesi finale STEP #24

Creare questo blog è stato un po' come fare un viaggio attraverso il tempo, la cultura e anche la fantasia.  Per prima cosa sono state...